La
permacultura

La permacoltura biologica è un approccio innovativo alla coltivazione.

Si basa sulla creazione di un ecosistema agricolo sostenibile e auto-sufficiente.

Il Riso Integrale biologico italiano che utilizziamo è prodotto con tecniche di coltivazione ispirate a Masanobu Fukuoka.

Nel suo libro «La rivoluzione del filo di paglia”, il botanico e filosofo giapponese parla di agricoltura naturale e sostenibile, affermando che la Natura – da sola – è in grado di produrre cibo e sostentamento per gli esseri umani.

“L’uomo crede di doversi prendere cura della terra, mentre è la terra a prendersi cura di lui”

La terra, infatti, non richiede tecniche e interventi invasivi e per questo i campi in cui cresce il nostro riso sono sempre attivi: nel periodo invernale si semina il Loietto, una graminacea che da sola creerà l’habitat ideale per la successiva coltivazione del riso, al quale fornirà tutto il nutrimento necessario senza mai impoverire il terreno, che anzi diverrà più fertile.

I semi del riso saranno quindi sparsi direttamente tra il Loietto senza bisogno di arare né di fertilizzare la terra.

Non sarà necessario utilizzare fertilizzanti, pesticidi o diserbanti, nel pieno rispetto dei più alti principi delle culture permanenti. Arare la terra significa esporla ai raggi del sole, alterarne la biodiversità e distruggere importanti strati di humus: tutte cose che grazie alla permacultura è possibile evitare.

Vantaggi della
permacultura

  • Promozione della biodiversità del suolo, che diventerà anche più sano e fertile, ricco di minerali e nutrienti
  • Riduzione dell’inquinamento da pesticidi, fertilizzanti e altri composti chimici
  • Minor uso di macchine agricole e carburanti
  • Preservazione delle risorse idriche, con l’acqua che viene restituita pulita alle falde
  • Protezione dei terreni dall’erosione e creazione di nuovi strati di humus
  • Prodotti più sani perché non esposti a sostanze chimiche
  • Minori costi di produzione, specie sul lungo termine
  • Promozione dell’agricoltura locale e riduzione della CO2 associata ai trasporti a lunga distanza
  • Più carbonio trattenuto nel suolo, che quindi non si disperderà nell’atmosfera
  • Effetti positivi sull’abbondanza e varietà di popolazioni di impollinatori e di lombrichi (che producono l’humus e rendono più fertili i terreni)

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